Il viaggio sulla nave NORDKAPP della Hurtigruten è favoloso.
Nave pulitissima e attrezzatissima e personale gentile.
Il viaggio lo effettuo seduto davanti a una vetrata dalla parte della costa.
Vengo fermato da una famiglia norvegese che ha sentito per radio di un italiano che stava effettuando un viaggio sulle orme di U. Nobile. Vedendo la mia maglietta con il logo hanno intuito che ero io e quindi mi hanno chiesto di fare una foto
La rotta effettuata è sotto costa. La luce di questo periodo dell'anno dona alle rocce un fascino particolare.
Rimango estasiato ad osservare lo scorrere del paesaggio fino alle due del mattino.
Crollo infine su un divano per svegliarmi di soprassalto quando sento che il traghetto si è fermato. Sono le 5.30.
Cazzo sono a Honningsvag !!!!
Con affanno raccolgo le mie cose e scendo nel garage a prendere la moto.
Ho qualche difficoltà ad accedervi, ci metto un pò di tempo per capire che si apre solo con la tessera magnetica che mi è stata consegnata il giorno prima.
Appena in tempo. Vengo proiettato dal calduccio con tempererature intorno a 25° delle sale del traghetto in un ambiente tipicamente invernale con temperature intorno allo zero.
Sono salito in moto con l'abbigliamento che avevo sulla nave quindi molto leggero. Piove, fà freddo e tira vento. E' l'alba le strade sono deserte. Cerco diperatamente un posto per rivestirmi. Mi rifugio in un stazione di servizio .
Mi rimetto indosso un vestiario adeguato e dopo due cappuccini e un pezzo di dolce parto verso NORKAPP.
N.B. Da un paio di giorni i cappuccini che prendo ( i distributori automatici sono Italiani) li trovo buoni se trovano la ricetta giusta anche per il caffè siamo fottuti .
Sono sull'isola di Mageroya sulla cui estremità settentrionale si trova Nordkapp che dista poco più di trenta Km.
Il vento aumenta man mano che mi avvicino alla meta. Vorrei fare tante foto ma ci devo rinunciare. Non riesco a scendere dalla moto per il forte vento.
Sull'altopiano che porta a Nordkapp la vegetazione sparisce completamante: la fanno da padroni solo muschi, licheni e il vento che spazza continuamante questi posti.
Il tutto ha un fascino particolare è come essere su un altro pianeta.
E quando in lontananza vedo la sagoma bianca del Nordkapphallen è un'emozione pura. Nordkapp era considerato dal popolo Sami un luogo carico di energia e un sito adatto alle offerte sacrificali.
Arrivo davanti al cartello Nordkapp ma non riesco a fermarmi vado oltre fermo la moto al riparo dal vento e torno indietro per qualche foto .
Pultroppo non trovo nessuno che mi scatti una foto e quindi faccio da solo
Faccio il biglietto di ingresso e chiedo se è possibile portare la moto vicino al mappamondo per una foto.
Inaspettatamente e con sorpresa ricevo un SI in italiano.
Parto felice ma all'approssimarsi della meta devo rinunciare per il vento.
Scarico la moto dei bagagli e ci riprovo. Ci riesco ma non posso allontanarmi per il rischio che la moto cada . Alla fine riesco a fatte un pò di foto è solo grazie all'aiuto di alcuni motociclisti spagnoli che riesco a portare la moto via.
Fare delle foto a 71° 10' 21" Nord non ha prezzo !!
Parcheggio la moto per fare in modo che non rischi di cadere tra due camper.
Il vento e talmente forte che rimango prigioniero insieme ad altri motociclisti nel bar per tre ore. E' veramente dura andare via da Nordkapp in queste condizioni.
Un paio di ragazzi tedeschi ci provano ma dopo qualche minuto ritornano perchè sono caduti causa vento e hanno lasciato la moto per terra.
E come da prassi mi faccio fotografare sotto il mappamondo di ferro
Continuo la visita del posto al "Monumento "Bambini del mondo", sette medaglioni in pietra con disegni di bambini di sette nazioni diverse.
Una scultura che raffigura una madre e suo figlio; la madre tiene vicina a sé il bambino, il quale indica con la mano sinistra il monumento "Bambini del mondo", dinnanzi a lui
Entro nel Nordkapphallen e approfitto per fare colazione con cappuccino e una sorta di nostra "ferratella "con marmellata e panna.
Scendo nel cuore della montagna attraverso un tunnel che mi porta alla cappella ecumenica ( di S. Giovanni) la più settendrionale del mondo caratterizzata da una luce di colore azzurro
.Molte coppie norvegesi scelgono di sposarsi qui.
Vicino vi è una camera matrimoniale con bagno dove i sposi possono passare la notte.
Continuando il tunnel mi porta ad una specie di anfiteatro delimitato dalla parte del mare da una grande vetrata attraverso la quale si può gustare il sole di mezzanotte (quando si vede) al calduccio.
Altra attrazione del posto è la proiezione di un film, di Ivo Caprino, su uno schermo di 270 gradi, che ha per soggetto : Nordkapp attraverso le varie stagioni.
Verso mezzogiorno il tempo concede un attimo di tregua e parto insieme ad un folto gruppo di motociclisti.
Per strada fino a Honningvag è veramente dura e qualche moto và per le terre. Il vento è fortissimo e viene a folate rendendo pericolosa la guida .
Un pò di fortuna e un pò di esperienza mi aiutano ad evitare brutte cadute.
Mi fermo un attimo ad un campeggio dove sono stato quattro anni fà e scatto qualche foto ricordo.
E' il campeggio più a Nord d'Europa !
Supero Honningsvagsaluto i compagni di avventura che scelgono di fermarsi nella piccola cittadina e lascio l'isola di Mageroya infilandomi nel tunnel sottomarino.
(212 Mt. sotto il livello del mare) che mi porta sul continente.
Discesa a picco e risalita altrettanto ripida.
E' veramente emozionante !.
La galleria è rivestita di cemento solo all'ingresso. Non ha bisogno di rivestimenti in quanto scavata in una roccia estremamente compattattata da migliaia di metri di ghiaccio che coprivano tutta la regione durante le varie glaciazioni . Fà un pò effetto percorrerla non tanto per il pensiero che sei sotto a 200 metri di mare ma al fatto che sembra di essere in una miniera.
Buona notizia da quest'anno non si paga il passaggio.
Continuo verso sud.
La strada segue le bizzarrie della costa lungo il Porsangerfjorden .
Supero Smorfjord e giro a destra e prendo la la E 6 .
Il mio pensiero và a quattro anni fà quando in queste località sono venuto con il mio compagno di viaggio di sempre Natale.
Sento veramente la mancanza di una persona con la quale condividere le emozioni di quest'avventura.
Il viaggio in solitario risulta molto più impegnativo di quanto pensassi.
Vengo distratto da questi pensieri da un paesaggio splendido nonostante il vento e l'acqua che non mi danno tregua. Sembra di viaggiare in una palla attraverso il tempo. E' il freddo che mi penetra fin nelle ossa a riportarmi alla realtà e che in prossimità di Alta mi fanno dire: per oggi basta non ne posso più.
La spalla con tutti i sforzi fatti oggi ,guidare è stato veramente dura, mi fà più male che nei giorni scorsi.
Trovo una hytte in una campeggio.
Posto bellissimo, prezzo ottimo Hytte praticamente nuova. Tutto alla grande !
Già mi pregusto una docciana bollente e spaghettone ma....
metto la moto sul cavalleto e non faccio a tempo a girarmi che la vedo a terra.
Qualche giorno fà dicevo che è necessaria un pò di fortuna nelle cose.
Bene oggi le cose non sono andate nel verso giusto.
Nella caduta si è rotto lo specchietto retrovisore sinistro (quello più importante).
Un tedesco, dal nome impronunciabile, mi aiuta a sollevare la moto e a metterla
sul cavalletto centrale e forse impietosito mi regala un supporto per il piedino del cavalletto al fine di evitare che ciò che mi è successo possa ripetersi.
Grazie !.
Sono troppo stanco per rivolvere ora il problema dello specchietto domani con calma vedrò come fare !
Dopo la doccia ceno svogliatamente con qualcosa che mi è avanzato a pranzo sbrigo un pò di posta con qualche difficoltà e via a letto cercando di non pensare all'accaduto.