Giorno 13 VADSO - VARDO - TRAGHETTO PE HONNINGSVAG KM 75 + 514
http://www.youtube.com/watch?v=bv3cVHGrquc
Alba sul traliccio
Conclusione della prima parte del viaggio.
Per qualcuno può sembrare : Missione compiuta.
Sono state rispettati tutti gli impegni ( a volte con estrema fatica).E' stata una cosa veramente emozionante e che mi ha permesso di capire (con una punta di orgoglio Italico) quanto U.Nobile sia conosciuto ed apprezzato in tutta la Scandinavia.
Adesso sembra tutto finito e concluso. Manca un piccolo dettaglio :
sono a 5000 Km da casa.
Quello che posso fare adesso è un piccolo bilancio:sino a oggi ho percorso 5283 Km .Togliendo tutto il tempo dedicato agli incontri e a fermate obbligatorie questi km li ho percorsi in 9 giorni alla media di quasi 590 Km al giorno. Niente male!. Ho attraversato oltre che l'Italia, l'Austria, la Svizzera il Liechtenstein, la Germania,Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia conoscendo a male a pena l'Italiano.Da oggi voglio godermi il viaggio e prendermela con calma osservando
il paesaggio e facendolo mio:
L'IMPORTANTE DEL VIAGGIO NON E' LA META MA IL VIAGGIO STESSO.
E come ha detto qualcuno molto più importante di me:Un viaggio di conoscenza non è incontrare nuova gente o conoscere nuovi luoghi ma vedere con nuovi occhi.
La stanchezza comincia a fare i suoi effetti. Scusate il pippone.Spero solo di continuare ad avere quel briciolo di fortuna, che per quanto tu possa preparare bene un viaggio o prevedere delle situazioni che si possono verificare, è necessaria e indispensabile è fà la differenza per la riuscita di un progetto.
Questa mattina il programma prevedeva che andassi a NordKapp via terra. Ma devo assolutamente concedere un pò di riposo alla mia spalla.
Sono andato avanti più con la testa che con il corpo. Quindi ho deciso vado a Vardo una settantina di Km più a nord di Vadso. Prenderò il traghetto Hurtigruten. Il postale dei fiordi. Un Mito che dura da 120 anni.
Un ultimo sguardo al traliccio e verso le 10.00 parto in direzione Vardo.
La Strada Turistica Nazionale di Varanger è un tratto lungo 160 chilometri tra Varangerbotn e Hamningberg nella contea del Finnmark, Norvegia Artica.
All'estremo nord-est della Norvegia, dove il cielo e il mare si fondono, questa strada segue la costa verso il gelido Mare di Barents. Il tratto lungo la penisola di Varanger parte in mezzo alle foreste di betulle e alle paludi di Varangerbotn e termina in un paesaggio lunare fatto di colline frastagliate.
La maggior parte del territorio è priva di vegetazione, paesaggio tipico della tundra.
Le condizioni climatiche, tipiche del clima subartico, sono caratterizzate da basse temperature e limitate precipitazioni, motivo questo della mancanza di vegetazione.
Dell'intera superficie della penisola ben 1804 km² sono occupati dal Parco nazionale Varangerhalvøya, istituito nel 2006.
La penisola, a causa del clima poco ospitale è scarsamente abitata. La popolazione totale della penisola sfiora i 15.000 abitanti, con una densità di circa 7 ab./km², prevalentemente dedita alla pesca e alturismo. Nella penisola, precisamente a Vardø, ha inizio la strada europea E75.
Un viaggio al VARANGERFJORD è, in genere, tra i più lunghi e faticosi all'interno del Paleartico occidentale, ma sicuramente le soddisfazioni possono essere indimenticabili. L'arco di tempo dal 15 al 30 maggio può dirsi il migliore per effetturare una visita nel Grande Nord europeo.
Il clima, in maggio, non è così proibitivo come ci si potrebbe aspettare: al Varanger, grazie al benefico influsso della corrente del Golfo, la minima giornaliera scende di rado sotto i 5°C. Bisogna fare attenzione però al vento, a volte impetuoso, che accentua la percezione del freddo anche di molti gradi. Le condizioni meteo sono, inoltre, spesso instabili; in poche ore possiamo incontrare sole, nuvole, pioggia, neve e poi nuovamente il sole! Ho l'incredibile fortuna di trovare quasi sempre sereno, ma ciò non rappresenta assolutamente la norma.
Il Varangerfjord è semplicemente eccezionale. È l'Artico accessibile a tutti, un'opportunità per contattare specie altrimenti relegate alle pagine dei libri.
Il basso tasso di degradazione dei terreni nell'intera penisola di Varanger ha permesso la conservazione con minime alterazioni del suolo come appariva in era preistorica; il clima artico asciutto ha inoltre contribuito a preservare il materiale organico, testimonianza della presenza umana nella regione.
Si stima che l'uomo abbia popolato queste aree fin da 12.000 anni fa come testimoniato dal ritrovamento dei resti di una cucina risalente al 7500 a.C.. L'uomo che abitò la penisola era prevalentemente un cacciatore e allevatore, successivamente sviluppò anche la pesca, prevalentemente nel fiordo Varangerfjord che, grazie all'azione della corrente del Golfo, è privo di ghiacci anche d'inverno.
Mi è dispiaciuto non essere attrezzato con macchina fotografica e obiettivi idonei. Quindi mi sono affidato a foto fatte da altri visitatori.
Il tour nel Grande Nord dell’Europa è assolutamente unico, per due motivi principali: la magica bellezza degli scenari artici, della misteriosa taiga e dell’immensa tundra colorate dagli ultimi raggi del sole di mezzanotte e, soprattutto, il numero e la qualità degli uccelli che si possono osservare. Ciò deriva dalla particolare collocazione geografica del Varangerfjord, che è una profonda insenatura della regione nord-orientale della Norvegia, dove il Mar di Barents penetra, formando la distesa d’acqua situata più a nord-est d’Europa.
( foto "rubate" ad amici norvegesi )
Il viaggio è quasi una passeggiata mi fermo spesso e scatto centinaia di foto
(finalmente !).
Arrivo a Vardo verso le 12.
Panorana d'inverno ( foto di repertorio)
Entro in un negozio per acquistare qualcosa per il pranzo e la cena. Faccio conoscenza con un indigeno che mi convince a provare quella che ritiene essere la specialità del posto : una sorta di purea di patate con pezzi di carota sedano e Wustell. La consumo a dei tavoli attrezzati : niente male forse perche è bollente e con il freddo che fà (oggi siamo a 4 gradi ) è piacevole.
Sui banchi prodotti italiani
Imbarco non senza qualche problema causa la lingua: io continuo a parlare Norvegese e i locali in italiano e quindi non ci comprendiamo.
Alla fine la disponibilità assoluta da parte dell'equipaggio mi permette di imbarcarmi caricando la moto su un specie di ascensore . Sono il solo a salire a bordo. Partenza in perfetto orario (come al solito). Ho notato una cosa che mi ha sorpreso: quando il traghetto era fermo nel porto un inserviente con un tubo con acqua a forte pressione ha lavato tutti gli oblò delle cabine.
Traghetto spettacolare. rivestimenti in legno. piano bar, tutto pulitissimo con igienizzatori per le mani per tutta la nave. I passeggeri hanno a disposizione the, caffè e altre bevande a disposizione in maniera gratuita.
Mi sono emozionato quando il pianista si è messo a suonare la canzone di Lucio Dalla : Caruso.
L'arrivo di questo traghetto per gli abitanti di queste latitudini è un avvenimento irrinunciabile. Ad ogni fermata un inserviente distribuisce ai passeggeri che salgono sul ponte una bandiera norvegese per salutare sia all'arrivo che alla partenza tutti quelli che sono accorsi al porto che a loro volta fanno la stessa cosa.
L'ultimo piano del traghetto è tutto una vetrata. Il percorso che seguiamo è tutto sotto costa e questo permette di stare seduti e osservare tutta la costa. lo spettacolo è veramente bello e reso affascinante da quella luce particolare che si può notare solo all'alba o al tramonto.
A questa latitudine per diversi mesi all'anno il sole non tramonta mai.
Verso mezzanotte nel cielo nuvoloso si apre uno spiraglio e vedo il sole.
E' quasi mezzanotte! Indescrivibile !
Resisto fino alle 2 di notte alla fine crollo e mi addormento sul divano.
http://www.youtube.com/watch?v=bv3cVHGrquc